La salute sessuale non è la semplice somma delle disfunzioni maschili e di quelle femminili, ma diventa qualcosa di più complesso: l’intreccio degli elementi disfunzionali, di quelli funzionali e del contesto nel quale si inseriscono.
I problemi di tipo sessuale, che incidono fortemente nella vita di ogni giorno, nel singolo e nella coppia, sorgono spesso da cause organiche, ma molto più frequentemente dalla cattiva informazione, dal malessere psicologico, da una difficoltà di comunicazione, dalle esperienze infantili e dal territorio dell’inconscio.
Chi si occupa di dare il giusto spazio ai sintomi?
Il Sessuologo clinicosi occupa dei meccanismi alla base del disagio sessuale e della definizione degli aspetti centrali della sessualità, che vanno dall’identità di genere all’orientamento sessuale, dalle disfunzioni all’educazione a una sessualità matura, definendo degli schemi terapeutici che siano attenti sia all’interiorità del soggetto, che al sintomo attraverso il quale essa si esprime.
Nell’epoca del 2.0 ognuno ha la possibilità di essere terapeuta di se stesso con un semplice click su Google.
Quello che non si sa è che il web può essere un ottimo mezzo di prevenzione, ma un pessimo strumento di autodiagnosi e cura.
Il principale dramma dell’individuo che vive una difficoltà relazionale e sessuale è quello di sentirsi diverso,”atipico” rispetto alla generazione dei superdotati del 2.0: internet fornisce informazioni ambigue, errate e patologizzanti.
Le principali disfunzioni sessuali
sono classificate in base alla fase della risposta sessuale che viene da queste ostacolata.
Pertanto disfunzione erettile, eiaculazione precoce, vaginismo, anorgasmia, ipoattività del desiderio e avversione sessuale, non rappresentano la personalità dell’individuo nè il suo modo di essere, ma esprimono i sintomi di problematiche che temporaneamente intralciano il benessere sessuale individuale o della coppia.
I problemi di tipo sessuale, che incidono fortemente nella vita di ogni giorno, nel singolo e nella coppia, sorgono spesso da cause organiche, ma molto più frequentemente dalla cattiva informazione, dal malessere psicologico, da una difficoltà di comunicazione, dalle esperienze infantili e dal territorio dell’inconscio.